sabato 29 febbraio 2020
mercoledì 26 febbraio 2020
sabato 22 febbraio 2020
venerdì 21 febbraio 2020
Quali potenzialità potremmo avere?
Mi sono sempre fatto una domanda. Dal momento che il corpo umano è considerato una macchina perfetta, come mai il genoma, una struttura molecolare così complessa è stata creata incompleta? Come mai la struttura che è così ricca e abbondante, ampie parti di essa non vengono utilizzate? E' come costruire un puzzle partendo dalla cornice e accorgerci di non avere le capacità di completarlo. Magari stiamo aspettando qualcuno o qualcosa che lo faccia, magari è lo stesso che ci ha creati. Quali potenzialità, abilità o caratteristiche speciali potremmo avere un domani completando il puzzle? Che evoluzione avremmo?
giovedì 20 febbraio 2020
Scoprire il vero significato dei libri "sacri", interpretare i geroglifici Egizi o le tavolette d'argilla dei Sumeri, studiare per cercare di comprendere la vita di alcune civiltà antiche, ricercare vecchie leggende e conoscere l'astronomia passando dai ritrovamenti archeologici e accorgerti che sono tutti collegati tra loro mi fa impazzire...
Tutto questo per regalare a voi una trilogia non troppo fantastica costruita su una ipotetica verità.
La ricerca continua...
Tutto questo per regalare a voi una trilogia non troppo fantastica costruita su una ipotetica verità.
La ricerca continua...
giovedì 13 febbraio 2020
In Cina: un altro esperimento sui macachi
Macachi col cervello umano
In un test di ingegneria genetica molto controverso dal punto di vista etico, sono stati introdotti geni per lo sviluppo del cervello umano nel DNA di macachi. Ecco come è andata.
Alcuni scienziati cinesi hanno dato vita a un nuovo,
inquietante ibrido animale: hanno creato macachi recanti nel loro DNA un gene
importante per lo sviluppo del cervello e dell'intelligenza umana. Lo studio
dell'Accademia Cinese delle Scienze pubblicato sulla National
Science Review ha fatto molto discutere gli esperti di etica delle
scienza, oltre ad apparire non di particolare utilità, dal punto di vista della
ricerca.
MODIFICA LETALE. I ricercatori hanno usato un virus
vettore per inserire nel DNA di 11 embrioni di macaco rhesus (Macaca mulatta)
copie umane del gene MCPH1, implicato nella crescita cerebrale perché
controlla la crescita e la differenziazione neuronale: i bambini umani con
copie difettose di questo gene hanno cervelli meno sviluppati. Tutti gli undici
macachi transgenici hanno visto la luce, ma solo cinque sono sopravvissuti e
sono stati sottoposti a una serie di test neurologici e cognitivi, come
risonanza magnetica e compiti di memoria.
Le scimmie modificate non hanno sviluppato cervelli più
grandi rispetto al gruppo di controllo, ma hanno ottenuto punteggi più alti nei
compiti di memoria a breve termine. I loro cervelli hanno anche avuto un tempo
di crescita più lungo - una caratteristica tipica del neurosviluppo umano.
NON È FINITA... Scopo dichiarato dello studio era
indagare sperimentalmente le basi genetiche dell'intelligenza umana usando un
modello animale transgenico. Per farlo, i ricercatori cinesi sembrano non avere
intenzione di fermarsi qui: secondo quanto riportato dalla MIT
Technology Review, il team starebbe testando sulle scimmie anche altri due
geni: il SRGAP2C, una variante genetica comparsa due milioni di anni fa,
quando l'Australopithecus stava cedendo il passo ai primi rappresentanti
del genere Homo, e il FOXP2, importante per lo sviluppo del
linguaggio.
Non è chiaro se simili inserimenti possano causare
cambiamenti comportamentali nei macachi, ma dal punto di vista etico, il
tentativo di umanizzarli per farne cavie ancora più vicine all'uomo, da
lasciare chiuse in laboratorio, è a dir poco discutibile: finirebbe soltanto
con l'infliggere agli animali un dolore che, per esempio, ricordano più a lungo
o comprendono meglio.
SICURI CHE SERVA A QUALCOSA? Anche l'analisi
costi-benefici non regge: come spiega a Vox Barbara
J. King, antropologa e autrice di How Animals Grieve ("Come gli
animali vivono il lutto): «In natura, i macachi vivono in società matriarcali,
organizzate attorno a un gruppo di femmine imparentate e con legami sociali
stretti: esplorano il mondo con intelligenza e curiosità. Che diritto abbiamo
di sottoporli a procedure grottesche come queste? I costi sono terribilmente
alti e i benefici per l'umanità vicini allo zero».
Macachi col cervello umano
In un test di ingegneria genetica molto controverso dal punto di vista etico, sono stati introdotti geni per lo sviluppo del cervello umano nel DNA di macachi. Ecco come è andata.
Alcuni scienziati cinesi hanno dato vita a un nuovo,
inquietante ibrido animale: hanno creato macachi recanti nel loro DNA un gene
importante per lo sviluppo del cervello e dell'intelligenza umana. Lo studio
dell'Accademia Cinese delle Scienze pubblicato sulla National
Science Review ha fatto molto discutere gli esperti di etica delle
scienza, oltre ad apparire non di particolare utilità, dal punto di vista della
ricerca.
MODIFICA LETALE. I ricercatori hanno usato un virus vettore per inserire nel DNA di 11 embrioni di macaco rhesus (Macaca mulatta) copie umane del gene MCPH1, implicato nella crescita cerebrale perché controlla la crescita e la differenziazione neuronale: i bambini umani con copie difettose di questo gene hanno cervelli meno sviluppati. Tutti gli undici macachi transgenici hanno visto la luce, ma solo cinque sono sopravvissuti e sono stati sottoposti a una serie di test neurologici e cognitivi, come risonanza magnetica e compiti di memoria.
Le scimmie modificate non hanno sviluppato cervelli più grandi rispetto al gruppo di controllo, ma hanno ottenuto punteggi più alti nei compiti di memoria a breve termine. I loro cervelli hanno anche avuto un tempo di crescita più lungo - una caratteristica tipica del neurosviluppo umano.
NON È FINITA... Scopo dichiarato dello studio era indagare sperimentalmente le basi genetiche dell'intelligenza umana usando un modello animale transgenico. Per farlo, i ricercatori cinesi sembrano non avere intenzione di fermarsi qui: secondo quanto riportato dalla MIT Technology Review, il team starebbe testando sulle scimmie anche altri due geni: il SRGAP2C, una variante genetica comparsa due milioni di anni fa, quando l'Australopithecus stava cedendo il passo ai primi rappresentanti del genere Homo, e il FOXP2, importante per lo sviluppo del linguaggio.
Non è chiaro se simili inserimenti possano causare cambiamenti comportamentali nei macachi, ma dal punto di vista etico, il tentativo di umanizzarli per farne cavie ancora più vicine all'uomo, da lasciare chiuse in laboratorio, è a dir poco discutibile: finirebbe soltanto con l'infliggere agli animali un dolore che, per esempio, ricordano più a lungo o comprendono meglio.
SICURI CHE SERVA A QUALCOSA? Anche l'analisi costi-benefici non regge: come spiega a Vox Barbara J. King, antropologa e autrice di How Animals Grieve ("Come gli animali vivono il lutto): «In natura, i macachi vivono in società matriarcali, organizzate attorno a un gruppo di femmine imparentate e con legami sociali stretti: esplorano il mondo con intelligenza e curiosità. Che diritto abbiamo di sottoporli a procedure grottesche come queste? I costi sono terribilmente alti e i benefici per l'umanità vicini allo zero».
MODIFICA LETALE. I ricercatori hanno usato un virus vettore per inserire nel DNA di 11 embrioni di macaco rhesus (Macaca mulatta) copie umane del gene MCPH1, implicato nella crescita cerebrale perché controlla la crescita e la differenziazione neuronale: i bambini umani con copie difettose di questo gene hanno cervelli meno sviluppati. Tutti gli undici macachi transgenici hanno visto la luce, ma solo cinque sono sopravvissuti e sono stati sottoposti a una serie di test neurologici e cognitivi, come risonanza magnetica e compiti di memoria.
Le scimmie modificate non hanno sviluppato cervelli più grandi rispetto al gruppo di controllo, ma hanno ottenuto punteggi più alti nei compiti di memoria a breve termine. I loro cervelli hanno anche avuto un tempo di crescita più lungo - una caratteristica tipica del neurosviluppo umano.
NON È FINITA... Scopo dichiarato dello studio era indagare sperimentalmente le basi genetiche dell'intelligenza umana usando un modello animale transgenico. Per farlo, i ricercatori cinesi sembrano non avere intenzione di fermarsi qui: secondo quanto riportato dalla MIT Technology Review, il team starebbe testando sulle scimmie anche altri due geni: il SRGAP2C, una variante genetica comparsa due milioni di anni fa, quando l'Australopithecus stava cedendo il passo ai primi rappresentanti del genere Homo, e il FOXP2, importante per lo sviluppo del linguaggio.
Non è chiaro se simili inserimenti possano causare cambiamenti comportamentali nei macachi, ma dal punto di vista etico, il tentativo di umanizzarli per farne cavie ancora più vicine all'uomo, da lasciare chiuse in laboratorio, è a dir poco discutibile: finirebbe soltanto con l'infliggere agli animali un dolore che, per esempio, ricordano più a lungo o comprendono meglio.
SICURI CHE SERVA A QUALCOSA? Anche l'analisi costi-benefici non regge: come spiega a Vox Barbara J. King, antropologa e autrice di How Animals Grieve ("Come gli animali vivono il lutto): «In natura, i macachi vivono in società matriarcali, organizzate attorno a un gruppo di femmine imparentate e con legami sociali stretti: esplorano il mondo con intelligenza e curiosità. Che diritto abbiamo di sottoporli a procedure grottesche come queste? I costi sono terribilmente alti e i benefici per l'umanità vicini allo zero».
IBRIDI: da dove vengono e perchè sono tra noi?
TRAMA GENERALE DELL’OPERA IBRIDI
Gli Elohim sul loro pianeta
stanno morendo per via di un cambiamento climatico. Dopo centinaia di milenni
di anni di ricerche nel cosmo, scoprono che il pianeta Terra può ospitare il
loro popolo, per questo motivo iniziano a colonizzarla. Per quanto l’atmosfera
Terrestre sia simile alla loro, scoprono che nell’aria ci sono dei batteri,
innocui alle speci indigene, che non consente loro di vivere destinandoli
inesorabilmente all’estinzione. L’unico Sistema per non estinguersi è generare
un essere geneticamente modificato tra le due razze per mantenere loro la
conoscenza. Manipolando abilmente i due DNA creano i primi esseri ibridi circa 200.000 anni fa e poi se ne tornano
sul loro pianeta, purtroppo sono esseri sterili e non possono riprodursi in
cattività e vivono solo un piccolissimo lasso di tempo, massimo 100 anni, pochi
per potersi evolvere velocemente per sconfiggere l’invasione dell’altra razza
aliena in avvicinamento e per fondare una nuova civiltà, per cui lasciano sulla
terra alcuni di loro per continuare l’ibridazione. Elohim,
circa 6000 anni.
Verso il 5000 A.C. gli
Elohim tornano sulla terra per effettuare altri tipi di esperimenti e per
vedere quale evoluzione ha avuto l’homo Sapien dopo la manipolazione genetica,
nel frattempo si insediano in Mesopotamia fondando una delle prime civiltà
evolute, i Sumeri. Purtroppo l’evoluzione dei Sapiens è lentissima per cui
decidono di ampliare gli studi utilizzando anche gli altri esseri viventi che popolano
la terra usando la chirurgia sia la genetica. Una parte dell’homo Sapiens diventa
molto curioso e comincia a manifestare sempre di più l’interesse verso l’ignoto
e verso tutto quello che non conosce e ad ingegniarsi nel costruire utensili
tecnologici avanzati a livello dei Elohim sino ad impadronirsi nel 1947 dei loro
stessi segreti, sfruttando la caduta di alcuni dei loro dischi dal cielo
durante delle esercitazioni. Questo comporta agli Elohim ad avere una
collaborazione con coloro che hanno creato, portando agli ibridi un notevole sviluppo
tecnologico nel giro di pochissimi anni. La manipolazione genetica continua
fino ai giorni d’oggi finchè non si creererà un ibrido che raggiunga la vita
media di un Elohim.
Stefano Chiesi
Mazzanti
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